La Politica della FED Resta Accomodante: Come Reagiranno i Mercati?

Ieri è andato in scena l’atteso meeting del FOMC. I mercati avevano pazientemente aspettato questo evento, riducendo la volatilità sui principali strumenti finanziari. Chi si attendeva sorprese, tuttavia, sarà rimasto deluso. Il presidente della FED, Jerome Powell, ha cercato di rassicurare che non ci saranno aumenti di tassi di interesse significativi e che questi resteranno a ridosso dello zero almeno fino al 2024.

Ma è davvero così? Qualche segnale di dissenso tra le colombe della FED inizia a manifestarsi: sono ben 7 su 18, infatti, i membri del FOMC ad aspettarsi un rialzo dei tassi di interesse nel 2021. Ciò significa che, nell’arco di tre mesi, altri due membri sono pronti ad applicare politiche più restrittive in futuro.

Quali Sono i Dati da Tenere in Considerazione?

Nonostante la ripresa economica degli Stati Uniti viaggia su livelli più sostenuti del previsto, soprattutto in termini di piena occupazione, Jerome Powell non sembra ancora orientato a ridurre gli acquisti di asset. La reazione più attesa era quella del rendimento del T-Note, il bond americano a 10 anni: dopo un breve ritracciamento sulle parole di Powell, questa mattina possiamo vederlo già aver recuperato gran parte del movimento: rende l’1,64%.

Anche il [[DX]] sta recuperando tutto il terreno perso nella giornata di ieri. Le parole di ieri avevano portato nuovamente debolezza sul dollaro, consentendo al cambio EUR/USD di salire di quasi una figura, senza tuttavia riuscire a superare il 50% del ritracciamento di Fibonacci, come osservato nella mia precedente analisi dei mercati finanziari.

Secondo chi interpreta parola per parola il discorso di Powell, l’impressione è che sia sembrato più ottimista rispetto alle prospettive di ripresa economica. La cosiddetta ripresa a “V” dell’economia americana ha dato nuova linfa all’appetito al rischio sui mercati finanziari, anche se prima o poi si dovrà tener conto che “il porto sicuro” rappresentato dal mercato obbligazionario potrebbe portare ad una logica rotazione degli investimenti.

Infine, per quanto concerne il capitolo dell’inflazione, che sta per forze di cose salendo data la portata degli stimoli all’economia messi in campo per contrastare le perdite dovute alla pandemia, Powell ha rassicurato che potrebbe salire non oltre il 2,4% nel 2021 e che dovrebbe tornare entro il livello target del 2% negli anni successivi.

Supporti e Resistenze Giornaliere per EUR/USD

Supporti  Resistenze
1,1914      1,2015
1,1849     1,2051
1,1813      1,2115

Punto di Pivot: 1.195

Dopo le indicazioni della FED, il cambio ha rotto una congestione di volatilità, senza però dimostrare forza per rompere un livello di resistenza orizzontale. Per questi motivi, solo la rottura di 1,1980-1,1990 può portare un’estensione al rialzo fino a 1,2050. Il primo livello di supporto è in area 1,1950 (punto di pivot) e, se rotto al ribasso, può portare il prezzo in area 1,1915.

Supporti e Resistenze Per il GOLD

Anche il metallo giallo prosegue il suo recupero e ha disegnato con una certa decisione il pattern rialzista evidenziato in figura. I dati sull’inflazione, dopo anni di stagnazione, sorridono finalmente al GOLD e alla sua capacità di fornire copertura.

Livelli Tecnici Giornalieri

Supporti Resistenze

1723.36 1739.46
1715.83 1748.03
1707.26 1755.56
Pivot Point: 1731.93

La rottura del livello di 1.741$ dovrebbe dirigere il prezzo dell’oro a 1762$, dove è posto un livello orizzontale di resistenza. La direzione rialzista sembra confermata anche dagli oscilatori. Per un ingresso con un rischio/rendimento migliore, meglio attendere il prezzo vicino al punto di pivot. Buon trading!