Si è chiusa una settimana che ha visto la formazione di nuovi massimi sugli indici azionari ma ha parimenti visto una flessione, in concomitanza con uno spike a rialzo dell’indice VIX, in quello che sembra rientrare nel movimento di una minima correzione, soprattutto con i rendimenti dei Treasury USA a più lunga scadenza che continuano a flettere, segnalando un certo ottimismo sulle prospettive di crescita dei mercati azionari.
Sul piano valutario, il dollaro USA continua ad indebolirsi e questo sta aiutando le materie prime come il rame ed il USOIL. A sostenere le materie prime sono anche state le prospettive di una rapida adozione del vaccino anti Covid-19. Su questo fronte, dopo che il Regno Unito è diventato la prima nazione occidentale a iniziare ad adottare un vaccino, gli Stati Uniti, tramite la FDA, sono pronti a seguirlo, con il prodotto messo a punto da Pfizer e BioNTech.
Questa settimana le banche centrali saranno le principali protagoniste. In particolare, si partirà dalla FED, il cui comitato esecutivo si riunirà Mercoledì, seguita dalla Bank of England, nella giornata di Giovedì, e dalla Bank of Japan, Venerdì. Sul piano delle scelte, non ci si attendono cambiamenti sul fronte tassi, che presumibilmente potrebbero restare intorno allo 0,25%, almeno fino a quando la situazione economica e occupazionale non sarà tornata a stabilizzarsi. Tuttavia, gli investitori porranno la loro attenzione sulla possibilità di una ulteriore estensione del programma di acquisto asset da parte delle banche stesse.
Sul piano macroeconomico generale, questa settimana è atteso il report mensile dell’Opec , con il WTI che nelle ultime sedute si è avvicinato rapidamente ad un’area di prezzo critica, quella dei $50 al barile, massimo da Marzo scorso.