Ohay doshi a tutti. Significa "Buongiorno, ragazzi!" in giapponese, o "buongiorno, compagni!", qualcosa del genere. C’è un certo profumo nell’aria stamattina che mi ricorda l’unica volta in cui ho visitato quel paese.
Forse è perchè stavo leggendo del governatore della BOJ Kuroda ieri sera prima di andare a dormire. Avrebbe dovuto aprire la giornata per i traders asiatici, ma il più grande sindacato del paese l’ha battuto sul tempo. Hanno chiesto che i salari crescano del 2% per il prossimo anno. Questa è una richiesta ragionevole e l’obiettivo del 2% sarà usato da altri sindacati quando faranno le loro richieste.
Anche il governo giapponese sostiene la crescita dei salari perchè aiuterà la domanda del consumatore e anche l’inflazione. Ma l’apprezzamento del 25% dello Yen quest’anno ha reso le cose molto più difficili per tutti nel paese. I profitti delle compagnie sono stati devastati, quindi le fabbriche non possono aumentare i salari abbastanza da supportare una crescita economica sostenibile. Questo mi sembra un circolo vizioso.
Comunque, Kuroda è arrivato subito dopo. Balbettando qualche frase moderata avrebbe aiutato i venditori di JPY e anche gli esportatori giapponesi, ma per la prima volta ha deciso di suonare positivo. Ha detto che l’obiettivo di un’inflazione del 2% è facilmente raggiungibile.
Sono impazzito o mi sono perso qualcosa di molto importante di recente? Il Giappone un paio di mesi fa era in deflazione, e l’inflazione è ancora vicina allo zero nonostante gli alti prezzi del petrolio. Questi commenti hanno spedito USD/JPY circa 40 pips più in basso, ma il mercato forex sembra avergliela fatta passare liscia per questa volta. Probabilmente è l’anticipazione di un aumento dei tassi della FED che sta tenendo a galla questa coppia, perchè la BOJ sembra aver gettato la spugna.