Altri indicatori tecnici » Strategia Forex

Home / Learn Forex / Corso Forex / Altri indicatori tecnici

Altri indicatori tecnici

Lezione 8 – Altri indicatori tecnici

In considerazione del fatto che i prezzi oscillano costantemente, gli indicatori ci aiutano a definire i prezzi all’interno di un preciso quadro tecnico. Gli indicatori tecnici sono disponibili nelle diverse piattaforme di trading e vengono proiettati direttamente sui grafici, oppure al di sotto degli stessi.

 

Altri indicatori tecnici

  • Medie mobili
  • RSI
  • Stocastico
  • Bande di Bollinger
  • ADX
  • MACD
  • SAR
  • Pivot Point
  • Riassunto

 

È importante ricordare che i trader non dovrebbero utilizzare un numero eccessivo di indicatori, in quanto l’eccesso di indicatori rischia di indebolire l’analisi piuttosto che rafforzarla. La nostra raccomandazione è di non usare più di due indicatori in contemporanea, soprattutto durante i primi due o tre mesi del vostro trading. 

Gli indicatori che vi stiamo per presentare sono i principali e, a nostro avviso, sono anche i migliori. Siate coerenti nella scelta degli strumenti con cui lavorare. 

Alla base degli indicatori ci sono formule create in base ai prezzi passati e presenti per prevedere il prezzo futuro. Il riquadro degli indicatori si trova nella barra degli strumenti dei grafici (o nella barra degli indicatori), sulle piattaforma di trading.

Osserviamo come si inseriscono gli indicatori sulla piattaforma di  eToro:

 

Ecco la piattaforma AVA Trader:

 

Medie mobili

Abbiamo già detto che i prezzi oscillano in maniera mutevole durante una sessione di trading. Una seduta normale può vedere movimenti inaspettati e volatili. Le medie mobili sono pensate per mettere un po’ di ordine nei movimenti dei prezzi. Una media mobile consiste nella media dei prezzi di chiusura di un cross valutario su diversi timeframe (un solo grafico a barre o candele può indicare timeframe diversi: 5 minuti, 1 ora, 4 ore e così via). I trader possono definire il timeframe su cui operare.

Le medie mobili sono utile per avere un’idea generale del trend di un prezzo sul mercato, analizzare il comportamento del cross e prevedere i trend futuri, specialmente se combinate con un altro indicatore tecnico.

Esistono due tipi di medie mobili principali:

1. Media Mobile Semplice (Simple Moving Average – SMA):

Si ottiene unendo tutti i punti di chiusura. Questa media mobile calcola il prezzo medio di tutti i punti di chiusura all’interno del lasso di tempo prescelto. Per via della sua stessa natura, la SMA indica una tendenza futura molto prossima e reagisce con un po’ di ritardo, trattandosi di una media.

Il problema è che gli eventi particolari ed eccezionali che hanno luogo all’interno del lasso di tempo considerato hanno un impatto enorme sulla SMA, il che può causare un’impressione sbagliata di un trend non ancora corretto.

Esempio: Nel grafico qui sotto sono rappresentate tre SMA. Ogni candela rappresenta una seduta giornaliera. Le SMA considerate sono a 50, 100 e 200 giorni. Noterete che esiste una tendenza molto logica nel grafico: più aumenta il numero delle candele, e più la SMA diventa piatta, perché risponde più lentamente ai cambiamenti del mercato.

 

Ricordate: quando una media mobile interseca una linea di prezzo, possiamo prevedere con una probabilità di successo relativamente alta che ci sarà presto un cambiamento nella direzione del trend. Quando il prezzo taglia la media dal basso verso l’alto, quello che vediamo è un segnale d’acquisto, e viceversa.

Da sottolineare che il modo migliore di utilizzare questa media mobile è di combinare due o SMA. Seguendo le loro intersezioni potrete determinare e prevedere delle tendenze future. Questo aumenta la nostra sicurezza nel prevedere dei cambiamenti quando si rompono tutte le medie mobili, come possiamo vedere nel prossimo grafico:

Consiglio: il modo migliore di utilizzare questa media mobile è di combinare due o SMA. Seguendo le loro intersezioni potrete determinare e prevedere delle tendenze future. Questo aumenta la nostra sicurezza nel prevedere dei cambiamenti quando si rompono tutte le medie mobili, come possiamo vedere nel prossimo grafico:

2. Media mobile esponenziale (Exponential Moving Averages – EMA):

simile alla SMA, con una sola differenza: la EMA da più peso all’ultimo periodo o, in altre parole, alla candela più vicina al presente. Se guardate il prossimo grafico, ad esempio, potrete notare le differenze fra l’EMA, la SMA e il prezzo:

Ricordatevi: mentre l’EMA è più efficace nel breve termine (poiché reagisce più velocemente ai comportamenti del prezzo e ci permette di identificare rapidamente una tendenza), la SMA è più efficace sul lungo termine poiché è meno sensibile: da un lato è più solida, e dall’altro reagisce più lentamente.

In conclusione:

SMA EMA
PRO Ignora la maggior parte dei Fakeout risultando piana nei grafici Risponde rapidamente al mercato

Più sensibile ai cambiamenti di prezzo

CONTRO enta a reagire

Potrebbe segnalare occasioni di vendita o acquisto in ritardo

Più vulnerabile ai Fakeouts

Può dare dei segnali fuorvianti

Se la linea del prezzo resta al di sopra della media mobile, il trend è al rialzo e viceversa.

Importante: questo metodo non funziona sempre ed in ogni circostanza. Pertanto, quando il trend si inverte vi consigliamo di aspettare 2 o 3 candele dopo il punto di incontro in questione, per essere davvero sicuri che l’inversione sia stata completata. Vi raccomandiamo anche di impostare sempre una strategia per lo Stop Loss (come imparerete nella prossima lezione) per evitare sorprese spiacevoli.

Esempio: notate l’uso eccellente della EMA come livello di resistenza nel prossimo grafico (anche la SMA può essere usata come livello di supporto o di resistenza, ma noi preferiamo utilizzare la EMA):

Esaminiamo ora l’utilizzo di due EMA (ovvero le medie su due diversi lassi di tempo) come livello di supporto:

Quando le candele toccano la parte fra le due linee e poi tornano indietro è arrivato il momento di eseguire il nostro ordine di acquisto o di vendita! In questo caso, d’acquisto.

Ecco un altro esempio: la linea rossa è una SMA 20, quella blu una SMA 50. Fate attenzione a quel che succede ad ogni intersezione: il prezzo si muove nella direzione della linea rossa (che indica il breve termine!):

Importante: anche le medie mobili possono essere attraversate e superate, esattamente come i livelli di supporto e di resistenza:

Per riassumere, la SMA e la EMA sono degli indicatori fantastici. Noi vi raccomandiamo caldamente di farci molta pratica per poi usarli veramente nel trading.

 

Indice di forza relativa (Relative Strength Index– RSI)

Si tratta di uno dei pochi oscillatori che studierete. L’RSI funziona come un ascensore che si muove su e giù sulla scala della spinta del mercato, verificando la forza di una coppia di valute. Appartiene ad un gruppo di indicatori che sono forniti al di sotto del grafico, in una sezione separata, ed è molto popolare tra i trader tecnici. La scala su cui si muove l’RSI è da 0 a 100.

Le vere pietre miliari sono il livello 30 per la condizione di ipervenduto (se il prezzo è al di sotto del 30, è un ottimo segnale di acquisto), e il 70 per la condizione di ipercomprato (se il prezzo è al di sopra del 70, è un ottimo segnale di vendita). Altri punti importanti (anche se un po’ più a rischio, e quindi consigliati per i trader più aggressivi) sono il 15 e l’85. I trader un po’ più tradizionalisti preferiscono lavorare con il 50 per identificare i trend. Se il 50 viene attraversato, significa che l’inversione è stata completata.

Vediamo ora come appare l’RSI sulla piattaforma di trading di eToro:

 

Vediamo ora come appare l’RSI sulla piattaforma di trading

Guardate sul lato sinistro: l’RSI che supera il 70 indica un’imminente tendenza al ribasso; quando attraversa il 50 la tendenza al ribasso viene confermata, e quando scende sotto il 30 indica una condizione di ipervenduto. È quindi il momento di iniziare a uscire dalla vostra posizione di VENDITA.

Guardate attentamente come vengono superati i punti 15 e 85 (cerchiati) nel prossimo grafico, e in che modo cambia la direzione in seguito:

 

Indicatore stocastico

Si tratta di un altro oscillatore. Lo stocastico ci informa della possibile fine di una tendenza e ci aiuta ad evitare delle condizioni del mercato di ipercomprato o ipervenduto. Funziona bene su tutti i lassi di tempo, ma in particolare se lo combinate con altri indicatori come le linee di trend, gli schemi delle candele e le medie mobili.

Anche lo stocastico funziona su una scala che da 0 a 100. La linea rossa va al livello 80 e quella blu al 20. Quando il prezzo scende al di sotto del 20, il mercato è in condizione di ipervenduto (le forze di vendita sono sproporzionatamente grandi, ovvero ci sono troppi venditori) ed è quindi il momento di preparare un ordine di acquisto! Quando invece il prezzo è al di sopra dell’80, il mercato è in condizione di ipercomprato ed è quindi il momento di preparare un ordine di vendita!

Guardate ad esempio Nasdaq100 sul grafico ad 1 ora:

 

Bande di Bollinger

Si tratta di uno strumento leggermente più avanzato, basato sulle medie. Le Bande di Bollinger sono fatte di tre linee: quella superiore e quella inferiore creano un canale che è tagliato in mezzo da una linea centrale (alcune piattaforme non presentano la linea di Bollinger centrale).

Le bande di Bollinger misurano l’instabilità del mercato. Quando il mercato procede pacificamente, il canale si restringe, mentre quando il mercato diventa frenetico il canale si espande. Il prezzo tende costantemente a ritornare verso il centro. I trader possono ovviamente stabilire la lunghezza delle bande a seconda dei lassi di tempo che vogliono analizzare.

Diamo un’occhiata al grafico per capirne di più:

 

Il nostro segnale arriva quando il prezzo raggiunge una delle bande (la linea superiore o inferiore). Notate sul grafico che quando il prezzo tocca una delle due bande due volte, il segnale diventa più forte. Nel nostro caso potete identificare facilmente un doppio “tocco” sulla banda inferiore (i quadrati verdi), il che costituisce un segnale D’ACQUISTO; il secondo doppio tocco sulla banda superiore (i quadrati rossi) costituisce invece un segnale di VENDITA.

Bollinger squeezing (strettoia di Bollinger) – si tratta di un’ottima strategia per esaminare le bande di Bollinger. Uno “squeezing” (o una strettoia)ci avverte di una tendenza massiccia che sta per arrivare e allo stesso tempo si blocca ai primi breakout. Se le candele iniziano a spuntare al di là di un canale che si restringe, possiamo indovinare che sta arrivando una tendenza generale al rialzo, e viceversa!

Guardate questa candela rossa che sta spuntando fuori (GBP/USD, grafico da 30 minuti):

Nella maggior parte dei casi, il restringersi del divario tra le due bande ci informa che si sta preparando un trend solido!

Se il prezzo si trova sotto la linea centrale probabilmente vedremo un uptrend, e viceversa.

 

Indice direzionale medio (Average Directional Index – ADX)

L’ADX misura la forza di una tendenza e funziona anch’esso su una scala da 0 a 100. Anche lui si trova al di sotto dei grafici.

Importante: l’ADX esamina la forza di una tendenza più che la sua direzione. In altre parole, l’ADX verifica se il mercato si muove lateralmente o sta creando una nuova, chiara tendenza.

Un trend forte ci porta al di sopra del 50 nell’ADX. Un trend debole ci porta al di sotto del 20. Per capire questo strumento, diamo un’occhiata all’esempio seguente.

Esempio con Nasdaq100 usando la strategia di trading con l’ADX:

Noterete che finché l’ADX si trova al di sopra del 50 (zona evidenziata in verde), esiste una forte tendenza (in questo caso, una tendenza al ribasso); quando l’ADX scende al di sotto del 50, la discesa si ferma. Questo potrebbe essere un buon momento per uscire dal trade. Ogni volta che l’ADX è al di sotto del 20 (zona evidenziata in rosso) potete vedere sul grafico che non c’è nessuna tendenza evidente.

Consiglio: se la tendenza scende di nuovo al di sotto del 50, potrebbe essere arrivato il momento di uscire dal trading e riorganizzare le nostre posizioni. L’ADX è efficace quando dobbiamo decidere se uscire rapidamente e dà i migliori risultati quando lo integrate con altri indicatori che mostrano la direzione della tendenza.

 

Convergenza e divergenza delle medie mobili (Moving Average Convergence Divergence – MACD)

L’MACD si trova al di sotto dei grafici, in una sezione separata. È costituito da due medie mobili (a breve e lungo termine) più un istogramma che misura le differenze fra loro.

In parole povere: si tratta della media di due medie su lassi di tempo diversi. Non è la media tra i prezzi!

Consiglio: la parte più importante dell’MACD è costituita dall’intersezione fra le due linee. Questo metodo è ottimo per identificare le inversioni di tendenza con un buon anticipo.

Svantaggio – dovete ricordare che state guardando la media di medie passate. Questa è la ragione per cui c’è un ritardo sui cambiamenti dei prezzi in tempo reale, anche se resta uno strumento piuttosto efficace.

 

Esempio: fate attenzione all’intersezione fra la media lunga (linea verde) e quella breve (rossa). Guardate sul grafico dei prezzi come segnalano bene il cambiamento del trend.

Consiglio: l’MACD e le linee di tendenza funzionano bene insieme. La combinazione di MACD e linee di tendenza può mostrare dei forti segnali di breakout:

Notate che l’avviso dato dalla linea di tendenza e quello dell’MACD (segnali di vendita) si ripetono.

Consiglio: l’MACD forma una buona combinazione anche con i canali:

 

SAR Parabolico

A differenza degli indicatori che identificano gli inizi delle nuove tendenze, il SAR parabolico ci aiuta ad identificarne la fine. Questo significa che coglie i cambiamenti di prezzo e le inversioni di una tendenza particolare.

Il SAR è estremamente semplice da usare. Sul grafico compare come linea tratteggiata. Cercate le aree in cui il prezzo interseca la linea tratteggiata del SAR. Quando il SAR va al di sopra del prezzo, dobbiamo vendere (è la fine del rialzo), mentre quando il SAR va al di sotto del prezzo dobbiamo comprare.

Importante: il SAR funziona bene su dei mercati che sono caratterizzati da tendenze a lungo termine.

Il modo corretto per utilizzare questo metodo è di aspettare tre trattini in più dopo che il SAR ha cambiato lato rispetto al prezzo (come si vede nei quadrati evidenziati nel grafico) prima di eseguire l’ordine.

 

Pivot Point (punti di perno)

I Pivot point sono uno degli strumenti più efficaci per trovare supporti e resistenze tra tutti gli indicatori tecnici che avete studiato. Per questo vi consigliamo di usarli per fissare i punti degli ordini di Stop Loss e Take Profit. Questi punti calcolano la media tra il prezzo di apertura, quello di chiusura, il massimo e il minimo di ognuna delle ultime candele.

I punti di perno funzionano al meglio sul breve termine (trade intragiornaliero o scalping). Sono considerati degli strumenti molto oggettivi, come il Fibonacci, che ci impedisce di dare un’interpretazione troppo soggettiva.

Consiglio: sono uno strumento ottimo per i trader che vogliono sfruttare i cambiamenti piccoli per fare qualche guadagno nel breve termine.

Quindi, come funziona questo strumento? Tracciando delle linee di resistenza e supporto su una scala verticale:

PP = Pivot point ; S = Supporto ; R = Resistenza

Se il prezzo si trova nell’area di supporto, dobbiamo andare lunghi (comprare), senza dimenticare di fissare uno Stop Loss sotto il livello di supporto! E al contrario se il prezzo si avvicina all’area di resistenza, dobbiamo andare corti (vendere).

Diamo un’occhiata al grafico qui sopra: i trader aggressivi fisserebbero lo Stop Loss sopra S1, mentre quelli più conservatori sopra S2; i tradizionalisti metterebbero il loro Take Profit a R1, mentre i gli aggressivi a R2. 

I pivot point sono la zona di equilibrio di un trader. Si comportano come un punto per osservare le altre forze che operano nel mercato. Quando si rompono verso l’alto il mercato va al rialzo, quando si rompono verso il basso va al ribasso.

La cornice tra i perni S1/R1 è più comune di quella tra S2/R2. S3/R3 rappresenta delle condizioni estreme.

 

Riassunto

Vi abbiamo presentato due gruppi di indicatori tecnici:

  1. Indicatori di spinta: avvisano i trader dopo che una tendenza è già iniziata. Potete trattarli come degli informatori che vi dicono quando arriva il trend. Esempi di questo tipo sono le Medie Mobili e l’MACD.

Vantaggi – Sono più sicuri nel trading. Se imparate ad usarli, hanno un’alta percentuale di successo.

Svantaggi – a volte “perdono il treno”, mostrando troppo in ritardo (e quindi perdendo) dei cambiamenti importanti.

  1. Oscillatori: ci avvisano appena prima dell’inizio di una tendenza o del suo cambiamento di direzione. Potete immaginarli come dei profeti. Esempi di oscillatori sono lo stocastico, il SAR e l’RSI.

Vantaggi – quando fanno centro, ci permettono di fare grandi guadagni. Quando il trend è identificato molto presto, i trader possono trarre vantaggio da tutto il suo svilupparsi.

Svantaggi – i profeti sono a volte dei falsi profeti. Possono portarci a fare degli errori di identificazione. Sono adatti a chi ama il rischio.

Consiglio: vi raccomandiamo caldamente di abituarvi a lavorare usando simultaneamente degli indicatori di entrambi i gruppi. Lavorare con un indicatore da ogni gruppo è molto efficace e questo metodo ci trattiene quando serve spingendoci anche a correre dei rischi calcolati in altre occasioni.

Poi, noi amiamo lavorare con Fibonacci, le Medie Mobili e le Bande di Bollinger. Pensiamo che tutti e tre siano estremamente efficaci!

Ricordate: alcuni indicatori possono essere usati come livelli di supporto e di resistenza, cercate di ricordarveli. Alcuni esempi sono Fibonacci e i pivot point, che sono molto utili quando cerchiamo di identificare dei breakout per decidere i nostri punti di ingresso e di uscita.

Permetteteci di ricordarvi gli indicatori che avete trovato nella vostra cassetta degli attrezzi:

  • Diamo il benvenuto a… Fibonacci!
  • E poi subito dopo sul palcoscenico…le Medie Mobili!
  • Il prossimo è… l’RSI!
  • Un applauso ora per… lo stocastico!
  • Chi viene ora?… le Bande di Bollinger!
  • Ed ora diamo il benvenuto a… l’ADX!
  • Un altro applauso per… l’MACD!
  • Siamo vicini alla fine, con… il SAR Parabolico.
  • Ultimi, ma non per importanza… i Pivot point.

Vi ricordiamo di non usare troppi indicatori: dovrebbero bastarvene 2 o 3 per lavorare bene.

Consiglio: Avete già fatto pratica nel vostro conto demo nelle lezioni passate. A quelli tra voi che volessero aprire anche un conto vero (per vivere l’esperienza reale), raccomandiamo di aprire dei conti con un budget relativamente basso. Ricordate, più è alto il potenziale di guadagno, più è alto il rischio di perdere. In ogni caso, crediamo che non dovreste depositare soldi veri prima di aver fatto un altro po’ di pratica con i prossimi esercizi.

Da $400 a $1,000 sono una somma relativamente modesta per aprire un conto. Questo range può ancora dare dei guadagni piuttosto buoni per i trader, anche se vi raccomandiamo di essere molto cauti quando fate trading con queste somme. Per quelli tra voi che sono estremamente desiderosi di aprire un conto a tutti i costi: alcuni broker vi permettono di aprire un conto con un capitale ridotto, anche fino a 50 Dollari o Euro (anche se non vi consigliamo di aprire un conto così piccolo! Le probabilità di fare dei buoni guadagni sono piccolissime, e il rischio resta uguale).

Consiglio: se siete arrivati alla conclusione che l’analisi tecnica è quella che fa per voi, e vi sentite pronti a trovare un buon broker ed aprire un conto, noi possiamo consigliarvi dei broker eccellenti. Le loro piattaforme di trading, per strumenti e semplicità di utilizzo, oltre alle performance ottime e grande affidabilità,, sono le migliori nel mercato del Forex, a nostro avviso. Cliccate qui per visitare la pagina con i nostri broker raccomandati.

 

Esercizi

Andate sul vostro conto demo. Ripassiamo gli argomenti che avete imparato in questa lezione:

  • Il miglior consiglio che vi possiamo dare è quello di provare semplicemente tutti gli indicatori che avete studiato nell’ultima lezione sulla vostra piattaforma. Ricordate, i conti demo operano in tempo reale e su dei grafici reali dal mercato. L’unica differenza è che non state facendo trading con denaro vero sul vostro conto demo! Ecco perché è un’opportunità fantastica di fare pratica con gli indicatori tecnici ed il trading in generale usando denaro virtuale. Lavorate inizialmente con ogni indicatore separatamente, e poi iniziate a fare trading con due o tre indicatori in contemporanea.

 

Domande

  1. Bande di Bollinger: secondo voi cosa succederà?                         
  2. Medie Mobili: secondo voi, cosa sta per apparire? (la linea rossa è 20 e quella blu è 50)
  3. Scrivete due gruppi principali di indicatori tecnici. Qual è la differenza principale fra loro? Date degli esempi di indicatori per ogni gruppo.
  4. Date il nome di due indicatori che funzionino bene come livelli di supporto e di  resistenza.

 

Risposte

  1. Vedendo il contatto fra le candele e la banda inferiore, seguito dalla rottura della banda stessa, possiamo presumere che la tendenza laterale sta per concludersi e che le bande, ora ristrette, stanno per allargarsi ed il prezzo sta per scendere in un trend al ribasso:
  2. Medie mobili
  3. Oscillatori (Profeti); Indicatori di spinta (Informatori).
    Gli indicatori di spinta ci informano sui trend che sono appena iniziati; gli Oscillatori prevedono trend futuri.
    Spinta: MACD, Medie Mobili.
    Oscillatori: RSI, SAR Parabolico, Stocastico, ADX)
  4. Fibonacci e Pivot Point